Un omaggio allo scrittore di Vigevano, della provincia, nell'Italia del Boom.
Allo scrittore dei calzolai, degli operai, degli industrialotti e dei maestri elementari.
Una raccolta di materiali biografici, fotografici per conservarne la memoria, per raccontarne il mondo, per rinnovare l'invito a leggerne i libri.

In virtù dell'amicizia che ci ha legato per tanti anni.

Gabriele Francese

PREMIO LETTERARIO Nazionale "Città di Vigevano" in memoria di Lucio Mastronardi - Edizione 2014

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 PREMIO INTERNZIONALE ALLA CARRIERA
Luis Sepùlveda nasce in Cile dove cresce con il nonno paterno e uno zio di chiari orientamenti anarchici, ma amanti della lettura. Da qui la precoce vocazione letteraria dell’autore, che dopo aver collaborato a giornali d’istituto e radio locali, vince una borsa di studio di 5 anni per l’università di Mosca. Qui rimane molto poco, scontrandosi con la “morale proletaria”, e, dopo un breve soggiorno in Bolivia, tornato in Cile, consegue il diploma di regista teatrale, continuando a scrivere racconti. Fece parte del partito socialista e della guardia del Presidente Allende. Nonostante l’incarcerazione a seguito del colpo di stato di Augusto Pinochet, continua a fare teatro seguendo le proprie convinzione politiche, cosa che gli vale un secondo arresto e una condanna all’ergastolo, faticosamente commutata, su pressione di Amnesty International, nella pena di otto anni d’esilio.


I lunghi viaggi in America Latina, sempre caratterizzati da un forte impegno socio-politico, ispirano le sue opere: il romanzo con cui si impone al grande pubblico, Il vecchio che leggeva romanzi d’amore (1988), prende spunto dai sette mesi in cui visse con gli indios shuar nella selva amazzonica in Ecuador. Diverse le missioni al seguito di Greenpeace. Nel 79 andò a combattere in Nicaragua al fianco delle Brigate di Simon Bolivar e in seguito alla vittoria della rivoluzione, si trasferisce in Europa, ad Amburgo, lavorando come giornalista e appassionandosi della letteratura tedesca. Nel 1982 gli viene conferita la cittadinanza francese e finalmente nel 1989 può tornare in Cile. Dal 1996 risiede in Spagna, nelle Asturie.
Lo stesso anno pubblica uno dei suoi libri più amati e più letti, Storia di una gabbanella e del gatto che le insegnò a volare, dove è possibile rintracciare molte delle tematiche care all’autore: l’amore per la natura, e la solidarietà, anche tra “diversi”. Tra i suoi romanzi  citiamo: Il mondo alla fine del mondo, La frontiera scomparsa, Diario di un killer sentimentale, Il generale e il giudice, Ingredienti per una vita di formidabili passioni. La sua ultima pubblicazione, Storia di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezza (2013), segue la scia della fiaba, con una storia e personaggi molto semplici in grado, però, di coinvolgere e appassionare lettori di tutte le età.






 PREMIO INTERNZIONALE ALLA CARRIERA
Giuseppe Cederna è nato a Roma nel 1957.
Nato e cresciuto a Roma, Giuseppe Cederna è attratto fin dall'adolescenza dal mestiere di mimo e di clown, passioni per questo tipo di esperienze artistiche che lo porteranno a fondare nel 1977 la Compagnia Anfeclown. Fattosi conoscere nel circuito del palcoscenico, è invitato al Teatro dell'Elfo per delle collaborazioni. Lì, conosce il grande Gabriele Salvatores che lo inserirà in spettacoli teatrali come Sogno di una notte d'estate (1981), grazie ai quali si propone come interprete misurato e simpatico.
   Il debutto cinematografico avviene qualche anno prima, grazie a Marco Bellocchio che lo inserisce come comparsa in Sbatti il mostro in prima pagina (1972) con Gian Maria Volontè e Laura Betti. Seguiranno poi altri film, come il bellissimo Cercasi Gesù (1982) di Luigi Comencini e il lungo sodalizio artistico con l'amico Salvatores che, datosi alla settima arte lo imporrà prima nel ruolo di Demetrius (che già aveva avuto in teatro) nella trasposizione de Sogno di una notte d'estate (1983), poi in Marrakech Express (1989) e il film Premio Oscar Mediterraneo (1991). Dagli Anni Novanta in poi, la sua presenza al cinema si farà più sporadica. Cederna si appassiona totalmente all'alpinismo  e si dedica al mestiere di scrittore. Frequenti le apparizioni televisive.




   
 PREMIO INTERNZIONALE ALLA CARRIERA
Luca Malavasi (Vigevano, 1975) è Ricercatore a tempo determinato al Dipartimento di Italianistica, Romanistica, Antichità, Arti e Spettacolo dell’Università degli Studi di Genova, dove insegna Storia del cinema. Dopo la laurea in Lettere moderne presso l’Università di Pavia, ha conseguito un Dottorato di Ricerca in Storia e forme della rappresentazione e del consumo mediale presso l’Università Cattolica. Dopo il dottorato, ha insegnato Analisi del film (Università Cattolica di Milano), Storia del cinema e del video (Accademia di Belle Arti di Brera), Critica cinematografica (Università IULM) e Storia e tecnica dell’audiovisivo (Università dell’Insubria). Si occupa in modo specifico di teoria dell’autore e dell’immagine (con particolare riferimento alla dimensione passionale e corporea) e di storia e teoria del cinema contemporaneo (americano e italiano). È redattore del mensile “Cineforum” e collabora, in qualità di critico cinematografico e letterario, a “Blow Up” e “Pulp”. È co-direttore di Ring!, Festival della critica cinematografica (Alessandria).
Ha inoltre pubblicato numerosi saggi e volumi, tra cui Gabriele Salvatores, Mario Soldati (Il Castoro), Mulholland Drive (Lindau, 2008), Racconti di corpi: cinema, film, spettatori (Kaplan, 2009), Arthur Penn (Le Mani, 2009) e Dieci film. Esercizi di lettura (a cura di, Le Mani, 2010) . Ha scritto e diretto i documentari La città, lo scrittore (2001) e StraniEro (2005).