Un omaggio allo scrittore di Vigevano, della provincia, nell'Italia del Boom.
Allo scrittore dei calzolai, degli operai, degli industrialotti e dei maestri elementari.
Una raccolta di materiali biografici, fotografici per conservarne la memoria, per raccontarne il mondo, per rinnovare l'invito a leggerne i libri.

In virtù dell'amicizia che ci ha legato per tanti anni.

Gabriele Francese

PREMIO LETTERARIO Nazionale "Città di Vigevano" in memoria di Lucio Mastronardi - Edizione 2011






      




La mia stirpe

È il racconto dell’immortalità attraverso la specie: il protagonista sente che, quando non ci sarà più. La nipotina che ora tiene in braccio lo farà rinascere, ma sente anche di essere stato presente, prima di nascere, nell’amore dei suoi genitori. È l’amore del primo Novecento, quando la ragazza temeva di restare incinta per il bacio di un uomo.  Ereditando le vite dei padri, il figlio eredita il dovere di realizzarne le missioni incompiute: vendicarsi per quel che hanno patito nella prima e nella seconda guerra, qui rievocate per squarci fulminei e potenti, e arrivare a un contatto con la più alta istituzione della Terra, custode e garante della verità in cui credono. Ora tocca al figlio
   
  Ferdinando Camon nasce in un piccolo paese di campagna, presso Montagnara. Aveva dieci anni quando la guerrà finì, e dunque fece in tempo a imprimersi nella memoria gli orrori. Esordisce nel 1970 con il romanzo Il quinto stato con un’appassionata prefazione di Pasolini e viene subito tradotto in francia per iniziativa di J.P. Sartre. Nel 1972 pubblica la vita eterna. Nel 1978 l'opera “Un altare per la madre” vince il Premio Strega e diventa un successo mondiale. Col “Canto delle balene” (1989) Camon racconta come la coppia si costruisca attorno ai propri segreti, e come, con la violazione di quei segreti, si dissolva. Nel 1991 esce il romanzo “ Il Super-baby”, storia del parto visto dal nascituro. Nel 1994 pubblica “ Mai visti sole e luna. Nel 1996 esce “La terra è di tutti” sul tema dello scontro di civiltà che si svolge nelle città occidentali, sotto l'urto delle ondate migratorie dall'Asia e dall'Africa. Camon ritorna alla campagna e alla poesia nel 1999 con la raccolta “ Dal silenzio delle campagne”. Nel 2004 esce il breve romanzo “ La cavallina, la ragazza e il diavolo” che finalmente instaura un rapporto felice, gioioso e nostalgico con il mondo della campagna e i suoi abitanti. Camon scrive regolarmente su giornali italiani: “ La stampa”, “L'unità”, “Avvenire”, i quotidiani delle Venezie del gruppo “ Repubblica-Espresso”, a volte su “Le Monde” (Parigi) e su “La Nacion” ( Buenos Aires). Sposato, ha due figli maschi: il primo Alessandro, vive a Los Angeles, dove produce film, il secondo, Alberto, vive a Bologna, dove insegna Procedura Penale




Se la fortuna è nostra

La vita, la morte, l’eredità, la roba, le regole del sangue. Un  mondo posseduto da riti primitivi e passioni inestinguibili, un mondo di uomini dolci come il miele e feroci come animali, attaccati con pelle e unghie alla terra. Questo mondo rivive nella pagine del romanzo che il nonno di Aurelio, incitava l’autore a scrivere, e che è intitolato alla fortuna. Nella fortuna il vecchio aveva sperato per ricostruire il patrimonio, che il capostipite, nonno Arcangelo, aveva dissipato. Aurelio, prossimo alla morte, aveva mostrato al nipote prediletto delle schegge di legno dorato, nella disperata speranza che potessero essere le ali dell’Arcangelo Michele, il protettore del capostipite, e riportare la Famiglia ai vecchi splendori, liberandola dal fato avverso e crudele.
   
  Aurelio Picca nasce a Velletri è scrittore, poeta, giornalista e pubblicista. Esordisce nel 1990 con la raccolta di poesie “Per punizione”, cui sono seguiti i racconti de “La schiuma” (1992) e “I racconti dell'eternità” (1995). Nel 1996 ha pubblicato il romanzo “I mulatti”; da Rizzoli sono usciti “Tuttestelle” (1998), “Bellissima” (1999), “L'esame di Maturità” (2001) e “Sacrocuore” (2003). Ha pubblicato nel 2006 il romanzo “Via volta della morte”, ambientato ad Urbino, città universitaria e città d'arte, su cui aleggia ancora la misteriosa presenza del Duca Federico di Montefeltro. Pubblicista, collabora a quotidiani: Il Giornale, La Repubblica e periodici: Nuovi argomenti, Max. E' autore di due cortometraggi su Roma, presentati al Roma film festival: “Elogio delle torri e palio del bianco”, “Roma tanta poca” e ha realizzato l'intervista filmata a Edward Bunker “Asilo infantile”. Tra i suoi scritti per la radio ricordiamo “La velocità” e “I cinque sensi”. Nel gennaio 2006, a Roma, nell'ambito del “Festival del Racconto” ha presentato sotto forma di reading il poemetto “L'italia è morta, io sono l'Italia”




L’ultima sposa di Palmira

23 novembre 1980, un terremoto di proporzioni catastrofiche colpisce la Basilicata e la Campania, provocando migliaia di morti, dispersi e senzatetto. Un'antropologa milanese si precipita a Palmira, un centro così minuscolo che non figura nemmeno sulle carte geografiche. Tutto ciò che trova è ridotto in macerie. Solo una falegnameria è rimasta in piedi e dentro, notte e giorno, mastro Gerusalemme fabbrica il mobilio per una sposa, l'ultima del paese. Sulle ante disegna le storie che si tramandano negli anni. I pannelli dei mobili sono l'unica testimonianza che Palmira sia esistita veramente e in essi si compie il destino di ogni uomo.
   
  Giuseppe Lupo  nasce ad Atella un paese in provincia di Caserta nel 1963, scrittore e saggista insegna letteratura contemporanea presso l’università Cattolica nelle sedi di Milano e Brescia. Predilige il genere romanzo storico-antropologico con proiezioni epico picaresche; sul versante saggistico le intersezioni tra la letteratura italiana del ‘900 e i linguaggio dell’espressività moderna. Dopo aver vinto nel 1988 il Premio Teramo con un racconto inedito, nel 2000 ha esordito nella narrativa con il romanzo     L’Americano di Celenne. Successivamente ha pubblicato i romanzi Ballo ad Agropinto   (2004) e La carovana Zanardelli (2008), con il quale ha vinto il Premio Grinzane Cavour- Fondazione Carical 2008 ed il Premio Carlo Levi 2008