PREMIO NAZIONALE ALLA CARRIERA
“Fantozzi è anche un terapeuta:
ha liberato l'italiano dal timore di essere italiano”
Paolo Villaggio, nato a Genova nel dicembre 1932, è scrittore, attore e regista.
E' noto al pubblico soprattutto come attore comico, in particolare nelle vesti del Ragionier Ugo Fantozzi.
Notevole è la sua produzione letteraria, iniziata proprio con la saga fantozziana.
Oltre alla sua innata verve comica, lo troviamo spesso impegnato in ruoli drammatici, collaborando con
registi del calibro di Fellini, Wertmuller e Olmi. Diventa anche co-autore di testi con Fabrizio De Andrè,
a cui era legato da una profonda amicizia.
A scoprire la vena artistica di Villaggio fu Maurizio Costanzo, nel 1967, grazie al quale inizierà la sua
attività cabarettistica.
In seguito passerà a condurre il programma Quelli della Domenica, entrando così in contatto con il
mondo televisivo. Nel frattempo inizia a collaborare con l'Europeo e l'Espresso, pubblicando
i primi racconti.
Nel 1968 comincia la sua attività cinematografica: esordisce con Mangiala, dove da prova di essere un
ottimo attore sia come solista che in coppia con Gassman.
Tra i numerosi premi cinematografici ricevuti da Paolo Villaggio, vale la pena ricordare quelli alla
carriera: il Leone d'Oro nel 1992, il Pardo d'Onore del 2000 e il David di Donatello nel 2009.
Durante gli anni della sua carriera di attore non è mai cessata la sua attività di scrittore. Villaggio ha
continuato a pubblicare libri con regolarità e successo.
L'ultimo è “Storie di donne straordinarie”, edito nel 2009 per Mondadori.
IL LIBRO – Certe cose la Storia non le racconta. Villaggio invece sì. Tanto per cominciare, la faccenda
di Eva, Adamo, la mela eccetera eccetera è andata in maniera un po’ diversa da come la sappiamo.
Poi, tanto per fare alcuni nomi, Mosè, San Francesco, Dante, tramandati a noialtri come “grandi”, erano
tutti dei grossi debosciati, spesso mediocri, tendenti al cretino, però assistiti, imbeccati e imboccati dalle
donne che avevano accanto.
E ci sarebbe una mano e una mente di donna dietro i Dieci Comandamenti, la “Divina Commedia”,
il “Cantico delle creature”, la Nona di Beethoven… Non è detto che sia tutto vero, però fa piacere credere
a questa controstoria, a questo riscatto sommesso della metà del cielo rimasta troppo spesso in ombra.
Fa piacere anche perché si ride e non poco, trascinati nell’immaginario eccessivo e villaggesco di
queste pagine.
E fa piacere infine ritrovarsi a scoprire, ad esempio nelle storie di Maria o di Eva Braun, sotto la rudezza,
il cinismo, la spietatezza di Villaggio, una vena sorprendente di grandissima dolcezza.